06.07.2021
Pasta Discovery: una guida di Unione Italiana Food su come abbinare il formato di pasta al condimento perfetto
Esistono 300 formati di pasta, ma gli italiani ne “frequentano” abitualmente solo circa 10, che rappresentano il 60% del totale consumato ogni anno. A base di Spaghetti un piatto di pasta su 5. Con #PastaDiscovery, Unione Italiana Food lancia un corso virtuale, online su WeLovePasta.it, per valorizzare l’incontro fra pasta e condimento e riscoprire la … Leggi tutto "Pasta Discovery: una guida di Unione Italiana Food su come abbinare il formato di pasta al condimento perfetto"

Pasta Discovery: una guida di Unione Italiana Food su come abbinare il formato di pasta al condimento perfetto

Esistono 300 formati di pasta, ma gli italiani ne “frequentano” abitualmente solo circa 10, che rappresentano il 60% del totale consumato ogni anno. A base di Spaghetti un piatto di pasta su 5. Con #PastaDiscovery, Unione Italiana Food lancia un corso virtuale, online su WeLovePasta.it, per valorizzare l’incontro fra pasta e condimento e riscoprire la sua versatilità.

Siamo i più appassionati pasta lover al mondo, ma spiando tra gli scaffali dei supermercati risultiamo anche amanti poco… “fantasiosi”: se è vero che si contano oltre 300 formati di pasta, è vero anche che scegliamo quasi sempre gli stessi. Lo rivela un’elaborazione di Unione Italiana Food, secondo cui la top 10 della pasta rappresenta il 60% delle 1,4 tonnellate che consumiamo ogni anno. E un piatto di pasta su 5 è sempre a base di Spaghetti.

 I Pastai Italiani di Unione Italiana Food dedicano al matrimonio tra formato e condimento il secondo appuntamento di #PastaDiscovery, per imparare a valorizzare al meglio tutte le forme della pasta e riscoprire la sua versatilità all’indomani del boom di questo alimento in Italia (la portiamo in tavola almeno 5 giorni a settimana, anche due volte al giorno). #PastaDiscovery è un ciclo di incontri virtuali dedicati all’ABC della pasta per chi la ama da sempre, per quanti la stanno riscoprendo e per gli absolute beginners in cucina. Vive sui canali social di WeLovePasta, con tanti contenuti multimediali che spaziano dai talk ai consigli pratici, alla storia, scienza e cultura della pasta, alle guide e ai test di assaggio, fino alle interviste e ai contributi video di gastronomi, pastai, food blogger e i consigli di Cristina Bowerman, chef stellato e presidente dell’associazione Ambasciatori del Gusto.

Ma quali sono i formati di pasta più amati dagli italiani? La Top 10 costituisce quasi 900mila tonnellate di pasta su 1,4 consumate annualmente e vede in testa gli Spaghetti, che rappresentano un piatto di pasta su 5 in Italia (e uno su 3 nel mondo), davanti a Penne Rigate e Fusilli. Ai Rigatoni la medaglia di Legno. A seguire, Farfalle, Linguine, Lumachine, Bucatini, Mezze Maniche e Lasagne. Ma su questa classifica nazionale ci sono delle variabili regionali. Al Sud, per esempio, Ziti, Ditalini, Orecchiette e Pasta Mista risalgono le posizioni.

Una ricerca DOXA-Unione Italiana Food approfondisce ulteriormente di che pasta siamo: in generale, preferiamo la pasta corta a quella lunga e la pasta rigata alla liscia. Anche se, in realtà, il parametro di ogni scelta dovrebbe essere la ricetta che andremo a preparare…

E non è un dettaglio da poco, secondo Giuseppe Di Martino, pastaio di Unione Italiana Food: “L’abbinamento della pasta è una materia tipicamente italiana. Se guardiamo alle forme, in Cina, nel Sud Est asiatico o in Giappone hanno solo noodles o ravioli, mentre noi italiani abbiamo creato nei secoli oltre 300 formati, figli della diversità, del territorio e della creatività del pastaio… Con questa tavolozza la nostra pasta non è mai noiosa, eppure nelle nostre dispense entrano in media solo 4-5 formati. Con Pasta Discovery vogliamo dare agli italiani gli strumenti per capire le regole dell’abbinamento perfetto e stimolarli a lanciarsi in questo gioco di riscoperta. E rendere sempre più divertente un’abitudine quotidiana.

Forma, trafila, intensità e capacità di contenere i sughi: i segreti dell’abbinamento perfetto

Lunga, corta, rigata, liscia, bucata, spessa o sottile… la pasta è architettura per la bocca, dove la forma è sostanza che va prima osservata e poi sentita, masticata. L’abbinamento è perfetto quando percepiamo l’equilibrio tra formato e condimento. In genere, i formati più “gentili” (come le Farfalle) si abbinano meglio con condimenti leggeri e freschi, come una pasta fredda con le verdure. Formati più strutturati (Tortiglioni o Bucatini), sposano salse robuste, vedi ragù di carne o Amatriciana. Formati grandi, come Paccheri e Ziti, sono ideali per condimenti che sappiano unire eleganza e consistenza, mentre le mezze maniche sono una pasta più “quotidiana” e versatile, adatta a sughi pratici e veloci ma anche alla struttura di una Carbonara. E ancora, la superficie porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, mentre una texture più liscia è perfetta con sughi più “avvolgenti”. La larghezza di Tagliatelle e Pappardelle tende a “spalmarsi” sulla lingua e quindi chiama un sugo saporito (come il ragù di cinghiale).  Mentre le Conchiglie raccolgono alla perfezione come in uno scrigno i sughi leggeri al loro interno.

(Pasta) Design thinking: l’innovazione passa anche dai formati

L’innovazione nella pasta ruota anche attorno alla progettazione di nuovi formati. Secondo il censimento di Unione Italiana Food sono circa 300 i formati prodotti e consumati in Italia. Nomi e forme raccontano territori, cultura popolare, tecniche di produzione, arte e fantasia del pastaio, sempre alla ricerca di diversi comportamenti in cottura, consistenze e palatabilità. Designer di tutto il mondo si sono misurati negli anni con la sfida della pasta, con alterni risultati. Perché il formato non solo deve essere “bello”, ma anche funzionale, e cioè piacere al consumatore. E così, tra spaghetti che diventano quadrati, conchiglie sempre più grandi e paccheri che si rimpiccioliscono, forse il prossimo passo va nella direzione opposta, quella della personalizzazione assoluta. Come quella resa possibile dalla stampante 3d, che permette la realizzazione di forme uniche e su misura, non ottenibili né a mano né attraverso la trafilatura, ma progettate e costruite in pochi minuti da un software. Si inserisce l’impasto – anche questo personalizzabile – nella macchina e il gioco è fatto. O meglio, l’evoluzione continua.