19.11.2019
Un piatto di pasta (italiana) per nutrire il pianeta: in dieci anni consumi raddoppiati
CONSUMI PASTA ITALIANA NEL MONDO: ECCO I DATI AGGIORNATI Subito un numero: in dieci anni il consumo di pasta nel mondo è quasi raddoppiato, da quasi 9 a circa 15 milioni di tonnellate annue. E l’Italia resta il punto di riferimento per produzione export e consumi: ogni italiano ne consuma ben 23 kg all’anno, staccando … Leggi tutto "Un piatto di pasta (italiana) per nutrire il pianeta: in dieci anni consumi raddoppiati"

Un piatto di pasta (italiana) per nutrire il pianeta: in dieci anni consumi raddoppiati

Consumi pasta italiana

CONSUMI PASTA ITALIANA NEL MONDO: ECCO I DATI AGGIORNATI

Subito un numero: in dieci anni il consumo di pasta nel mondo è quasi raddoppiato, da quasi 9 a circa 15 milioni di tonnellate annue. E l’Italia resta il punto di riferimento per produzione export e consumi: ogni italiano ne consuma ben 23 kg all’anno, staccando in questa speciale classifica la Tunisia (16 kg), il Venezuela (12 kg) e la Grecia (11,2 kg).

Ma c’è di più: è italiano un piatto di pasta su quattro mangiati nel mondo.

Con 3,4 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici, l’Italia si conferma anche nel 2018 leader mondiale della pasta, davanti a USA, Turchia, Brasile e Russia. Forti di un primato riconosciuto nell’arte della pasta, più della metà della produzione italiana (il 58%) finisce all’estero. I paesi dove esportiamo di più sono Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone, mentre i mercati strategici da dove arrivano le performance più importanti del 2019 sono Arabia Saudita, (+90%), Emirati Arabi Uniti (+25%), Cina (+22%) e Australia (+16%).

Un primato che i pastai italiani difendono puntando su innovazione e qualità: in questi ultimi anni i pastifici italiani (un settore che conta 120 imprese, dà lavoro a 7.500 addetti e genera 4,8 miliardi di Euro) stanno investendo in media il 10% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo per rendere gli impianti sempre più moderni, sicuri e sostenibili e intercettare tendenze, cambiamenti degli stili di vita, nuove frontiere del gusto e della nutrizione, per garantire a tutti un piatto di pasta a prova di ogni esigenza.

E così accanto alla tradizionale pasta gialla (ne esistono oltre 300 formati e rappresenta circa il 90% del mercato), ecco l’integrale (con tassi di crescita nel nostro paese prossimi al 20%), il gluten free, quelle con farine alternative e superfoods (spezie, kamut, legumi, farro). E, addirittura, quella realizzata con la stampante 3D.

Numeri a parte, assieme alla pasta l’Italia ha creato e portato nel mondo un modo iconico di cucinarla e mangiarla, che unisce gusto, e creatività, passione per il buon cibo, attenzione al benessere. E forse è questo il vero segreto del suo successo mondiale. Non a caso, un recente studio dell’Università del Minnesota certifica che, anche grazie alla pasta, il nostro paese è quello che ha la maggior influenza sui palati globali.

Secondo la ricerca, che ha analizzato dati Euromonitor e elenchi dei ristoranti provenienti da Tripadvisor, siamo infatti leader per distacco nel ranking dei più grandi esportatori di cultura culinaria e di cibi tipici al mondo, con una “bilancia commerciale” che supera i 168 miliardi di dollari, più del triplo di quella del Giappone, secondo classificato.

Arriva infine dagli Stati Uniti, patria delle diete iperproteiche, un altro segnale simbolico: l’U.S. News & World Report ha eletto la Dieta Mediterranea, di cui la pasta è elemento imprescindibile, “migliore dieta del mondo” del 2019, vincitrice su 41 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5.